La crisi del settore ovicaprino si fa sentire con prepotenza in Toscana. Gli allevatori, giĆ alle prese con costi di produzione elevati, si trovano ora a fronteggiare un calo dei prezzi del latte ovino, una situazione insostenibile che rischia di compromettere la sopravvivenza delle aziende.
Un paradosso inspiegabile
“Lo scorso anno i valori erano sufficienti, seppur a fronte di costi di produzione elevati”, spiega Angela Saba, presidente della sezione prodotto ovicaprino di Confagricoltura Toscana. “Oggi assistiamo a un paradosso: i costi aumentano e il prezzo del latte scende. Questo non ĆØ sostenibile. E soprattutto, qual ĆØ la motivazione? Se, come affermano in molti, il prodotto scarseggia, perchĆ© la remunerazione per gli allevatori continua a diminuire?”, questiona Saba.
Il peso delle criticitĆ ricade sugli allevatori
Ancora una volta, il peso delle difficoltĆ della filiera ricade interamente sugli allevatori, che si trovano a dover fronteggiare una situazione di forte squilibrio. “Il settore ovicaprino rappresenta un pilastro dell’economia toscana e il rischio di un crollo della redditivitĆ potrebbe avere ripercussioni irreversibili”, sottolinea Saba.
DifficoltĆ anche nel settore della trasformazione
Il momento di criticitĆ viene evidenziato anche dal settore della trasformazione, con conseguenze negative sull’intera filiera. A rendere il quadro ancora più complesso, si aggiungono la ricomparsa della blue tongue e l’aumento della presenza dei predatori, che mettono a dura prova la sostenibilitĆ delle aziende.
Serve una strategia di valorizzazione del prodotto
“Non si tratta solo di presidio del territorio o di tutela della tradizione, che sono elementi comunque fondamentali, ma di un aspetto cruciale: senza redditivitĆ , le aziende chiudono e non riaprono”, prosegue Saba. Per invertire la tendenza, Confagricoltura Toscana chiede azioni concrete per la promozione del prodotto e per la valorizzazione della sua trasformazione, accompagnate da una strategia di comunicazione mirata e strutturata.
Un appello al buon senso
“Serve buon senso, sensibilitĆ e attenzione per tutti gli attori della filiera affinchĆ© lāimpegno e il rischio dāimpresa vengano adeguatamente riconosciuti. Attenzione a tirare troppo la corda: siamo davvero prossimi a un punto di rottura irrimediabile”, conclude Saba.
Confagricoltura Toscana: “Perdita del potere d’acquisto e nuove abitudini alimentari”
Da Confagricoltura Toscana evidenziano anche la perdita del potere d’acquisto delle famiglie, che ha ridotto i consumi, e le nuove abitudini alimentari, soprattutto tra i più giovani, che privilegiano altri alimenti. “Sulla prima causa poco possiamo, ma sulla seconda dovremmo intensificare un’attenta opera d’informazione e convincimento sulla bontĆ dei nostri prodotti. I nostri intendimenti e preoccupazioni sono ben conosciuti dalla Regione Toscana, sempre attenta alle necessitĆ del comparto”, aggiungono da Confagricoltura Toscana.
Un invito all’azione
La situazione del settore ovicaprino in Toscana ĆØ critica e richiede interventi urgenti e concreti. Ć necessario valorizzare il prodotto, sostenere gli allevatori e promuovere un’informazione corretta sui benefici del latte ovino e dei suoi derivati. Solo cosƬ sarĆ possibile garantire la sopravvivenza di un settore che rappresenta un’eccellenza del territorio e un importante presidio economico e sociale.

