Toscana in lutto: Acli ricorda Francesco, voce degli invisibili e maestro di speranza

Pampana (Acli Toscana):

“Ha dato voce ai precari, ai giovani senza futuro, e ci ha insegnato che il lavoro è sacro”

“Con la scomparsa di Papa Francesco, perdiamo un padre vero, capace di parlare al cuore delle persone semplici, dei lavoratori e delle famiglie. È un dolore profondo per tutta la comunità delle Acli, che in lui ha sempre riconosciuto una guida spirituale e civile”. Con queste parole cariche di commozione, Elena Pampana, Presidente Acli Toscana, esprime il cordoglio dell’associazione per la morte del Santo Padre.

Un legame profondo con la Toscana: un messaggio di speranza e impegno concreto

“Per noi toscani il legame con Papa Francesco è stato anche diretto: più volte ha scelto la nostra terra per portare un messaggio di speranza e di impegno concreto. Firenze, Prato, Loppiano: in ogni incontro ci ha lasciato parole che hanno tracciato una direzione chiara per chi crede in una fede incarnata nella vita quotidiana, nel lavoro, nella giustizia sociale”, prosegue Pampana.

La dignità del lavoro, voce degli invisibili: un’eredità indelebile

“Il Papa non ha mai smesso di ricordarci che ‘il lavoro è sacro’, che ‘non c’è peggiore povertà di chi è privato della dignità del lavoro’, aggiunge Pampana. Ha dato voce agli invisibili, ai precari, ai giovani che non trovano un futuro. La sua attenzione costante al mondo del lavoro, alla dignità della persona, alla pace e alla cura del creato resteranno per noi una bussola etica e sociale”, sottolinea Pampana.

Un insegnamento che continua a ispirare: fede, azione e coraggio

“Oggi ci stringiamo alla Chiesa intera e lo facciamo con gratitudine. Il suo insegnamento continuerà a ispirare il nostro impegno, nel segno di una fede che si fa azione, accoglienza, coraggio”, conclude Pampana. Le Acli Toscana, con profonda commozione, rendono omaggio a un Papa che ha saputo incarnare i valori di solidarietà e giustizia, lasciando un’impronta indelebile nel cuore della comunità.

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