Sono passati 80 anni esatti dalla Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Era il 1945 quando il nostro Paese voltava pagina, grazie al coraggio dei partigiani, delle staffette, dei soldati e della gente comune. E oggi, nel 2025, quel ricordo è ancora vivo. È una festa, sì, ma anche un momento di riflessione profonda.
Una mattinata di cerimonie ufficiali
Le commemorazioni sono iniziate presto, già alle otto del mattino, con l’omaggio al cimitero di Trespiano alle tombe dei caduti della Resistenza. Un gesto semplice, ma carico di significato.
Alle dieci, in piazza dell’Unità Italiana, si è tenuta la cerimonia ufficiale con la deposizione delle corone, come da tradizione. Presenti le autorità civili, militari e religiose, ma anche molti cittadini, giovani e meno giovani.
Poi, come ogni anno, il corteo ha attraversato il centro di Firenze fino ad arrivare in piazza della Signoria, dove sull’Arengario di Palazzo Vecchio si è tenuta la commemorazione più sentita.
Musica, parole e memoria
Nel pomeriggio, alle 17:30, la Filarmonica Rossini ha suonato sull’Arengario, regalando a tutti un momento di musica civile e partecipata. Non poteva mancare “Bella Ciao”, cantata da molti con voce bassa, ma convinta.
Poco più in là, sotto la Torre San Niccolò, si è tenuto il consueto pranzo popolare. Un’atmosfera di condivisione e semplicità, con famiglie, studenti, gruppi e cori. In tanti si sono fermati anche solo per un saluto o per ascoltare gli interventi.
In piazza Santo Spirito, il cuore dell’Oltrarno ha battuto forte
Nel pomeriggio, Piazza Santo Spirito è diventata uno dei centri più vivi della giornata. Tra striscioni, interventi, cori e il concerto organizzato da Firenze Antifascista, si è respirato un clima acceso ma pacifico. C’era chi parlava, chi ascoltava, chi filmava, chi semplicemente camminava in mezzo a tutto quel fermento.
I quartieri non sono rimasti a guardare
Il Quartiere 4 ha inaugurato una nuova piazza davanti al Circolo “25 Aprile”, con un murale realizzato da Guerrilla Spam. Un modo diverso di parlare di memoria: attraverso l’arte, i colori e la strada.
Anche nel Quartiere 2 ci sono state iniziative sentite, tra cui la proiezione di un documentario a Villa Bracci e la posa di una corona commemorativa accanto allo stadio.
E poi le bici, i musei, la città che partecipa
Tra le iniziative più originali, la biciclettata della memoria: un percorso tra i luoghi della Resistenza a Firenze. E non poteva mancare l’apertura gratuita dei musei statali. Tantissime persone hanno approfittato per visitare gli Uffizi, la Galleria dell’Accademia, Boboli e molti altri spazi culturali. Un modo diverso, ma sempre legato, per riflettere sulla libertà e sulla bellezza.
Il messaggio del Presidente e il richiamo di Papa Francesco
Il Presidente Mattarella, nel suo discorso di oggi, ha parlato di libertà, di unità e di comunità. Ha ricordato che non può esserci benessere per pochi e miseria per altri. Che la pace va costruita insieme, ogni giorno.
Un pensiero che si intreccia con le parole di Papa Francesco, che già anni fa definì il 25 aprile come la festa della fine della guerra. Ma anche come un richiamo costante alla pace vera, quella fatta di disarmo e dialogo.
Una giornata che è memoria, ma anche promessa
Il 25 aprile, per Firenze e per l’Italia, non è una semplice ricorrenza. È un impegno. È la certezza che la libertà non è mai scontata, e che la democrazia va difesa ogni giorno, anche con piccoli gesti.
Oggi, Firenze ha risposto presente. E lo ha fatto con la dignità di una città che non dimentica.
Buon 25 Aprile. Viva la Resistenza. Viva l’Italia antifascista.