La svolta contro l’Alzheimer: dalla Cina il primo farmaco a base di alghe che agisce sull’intestino

Approvato il “sodium oligomannate”, un estratto di alghe brune efficace nelle forme lievi/moderate. Il segreto? Regolare il microbiota intestinale. Marco Corti (Metodo MC): “Confermato il legame tra cervello e salute batterica”

 

Arriva dalla Cina una potenziale svolta epocale nella lotta contro l’Alzheimer. La National Medical Products Administration ha concesso l’approvazione condizionale al suo primo farmaco per la malattia, il sodium oligomannate (molecola GV-971), sviluppato a partire da un estratto di alghe brune marine. Una notizia che riaccende la speranza in un campo terapeutico dove, fino ad oggi, gli sforzi della ricerca internazionale non avevano prodotto risultati concreti.

L’ispirazione per lo sviluppo del farmaco è nata dall’osservazione di una bassa incidenza di Alzheimer tra gli anziani che consumano regolarmente alghe. Dopo due decenni di ricerca, il team guidato da Geng Meiyu dell’Accademia cinese delle Scienze ha identificato uno zucchero specifico nelle alghe capace di migliorare i sintomi della malattia, come dimostrato da uno studio clinico di Fase 3 su 1.199 pazienti.

 

Il meccanismo rivoluzionario: intestino e neuroinfiammazione

Il vero elemento di rottura risiede nel meccanismo d’azione del GV-971. La ricerca, pubblicata su Cell Research, ha svelato che il farmaco agisce direttamente sul microbiota intestinale.

Durante la progressione dell’Alzheimer, l’alterazione dei batteri intestinali (disbiosi) porta all’accumulo di particolari sostanze che stimolano la proliferazione di cellule infiammatorie (Th1). Queste cellule, infiltrandosi nel cervello, contribuiscono alla neuroinfiammazione, un fattore chiave nel morbo. Il sodium oligomannate è in grado di:

  1. Sopprimere la disbiosi intestinale.
  2. Imbrigliare la neuroinfiammazione.
  3. Invertire il deterioramento cognitivo.

I risultati confermano in modo solido l’importanza di una strategia di cura basata sul rimodellare il microbiota intestinale.

 

La visione del chinesiologo Marco Corti (Metodo MC)

Il chinesiologo Marco Corti, fondatore del Metodo MC, accoglie la notizia come una potente convalida del suo approccio olistico:

“Questi risultati scientifici confermano ciò che abbiamo determinato da tempo: la salute del sistema nervoso centrale è strettamente legata a uno stato di bilanciamento batterico in eubiosi stabile”, spiega Corti.

Il Metodo MC, basato su anni di esperienza, punta proprio a creare questo stato di equilibrio attraverso:

  • Un’alimentazione ricca di alghe e vegetali.
  • Un ciclo di Krebs funzionante.
  • Una rigorosa pulizia intestinale.

Corti sottolinea che il mondo scientifico sta convergendo su questa prospettiva, esplorando anche nuove tecniche (come Lipidomica e magnetoterapia) per supportare il ricondizionamento di eccellenza.

“L’eliminazione dei parassiti monocellulari con prodotti specifici è un supporto necessario per ridurre le infiammazioni in tutto il corpo e consentire un ricondizionamento verificabile con la chinesiologia“, conclude Corti.

Marco Corti – Chinesiologo e fondatore del Metodo MC

Per informazioni: www.metodomc.it | WhatsApp: 328 609 8633

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