Esclusiva a Filippo Iania: “Lorenzo Bosi, un amico vero e l’anima della Rondinella”

ByGiovanni Buccarelli

Novembre 3, 2025

Filippo Iania, attuale allenatore dei portieri dell’Affrico Calcio, in questa intervista ha ricordato il suo ex presidente scomparso lo scorso venerdì 31 ottobre, i cui funerali ci sono svolti oggi. Con Filippo, in porta la Rondine ha vinto la Promozione, passando in Eccellenza, con alla guida mister Alessandro Francini, attuale tecnico dell’Audax Rufina.

FN: Filippo, lei è stato un punto chiave come portiere a fine carriera della Rondinella Marzocco. Che ricordo ha di quell’esperienza?

FI: Ho avuto la fortuna di vivere tanti anni legati alla Rondinella Marzocco, una società che per me è stata molto più di una squadra: una famiglia, un modo di vivere. Sono arrivato nell’anno in cui la società era in Promozione, poco prima del fallimento. Da lì è iniziata una ripartenza straordinaria, dalla Terza Categoria, con una cavalcata incredibile fatta di tutte le vittorie e un solo pareggio. Era il simbolo della voglia di rinascere, e Lorenzo Bosi era lì, a crederci più di tutti, con la sua passione e il suo entusiasmo contagioso.

FN: Un ricordo di Lorenzo Bosi?

FI: Lorenzo Bosi è stato un amico vero e l’anima della Rondinella. Una persona speciale, un amico sincero e un punto di riferimento per tutti noi. Con lui ho condiviso tanti momenti, dentro e fuori dal campo. Era pieno di energia, generoso e determinato, rappresentava quel senso di appartenenza alla maglia e quell’amore profondo per la Rondinella che oggi spetta a tutti noi portare avanti.

Avevamo gli uffici vicini, e quasi ogni giorno non mancava uno scambio di battute: sul calcio, sulla Rondinella, sul lavoro. Anche negli ultimi tempi ci sentivamo spesso. Stavamo concludendo insieme un’importante operazione immobiliare. Purtroppo, la sua scomparsa improvvisa ha lasciato tutti senza parole.

Lorenzo resterà per sempre il cuore e l’anima della Rondinella e il modo migliore per onorarlo sarà continuare a portare avanti il suo sogno con la stessa passione che lui ci ha trasmesso.

FN: Parlando della vittoria del campionato di Promozione, cosa vi ha trasmesso Lorenzo?

FI: In ogni traguardo raggiunto, Lorenzo c’era sempre. La sua forza era quella di credere nei progetti, di unire le persone e farle sentire parte di qualcosa di grande. Quando abbiamo vinto il campionato di Promozione, lui ci ha trasmesso la serenità e la determinazione necessarie per non mollare mai. Il suo entusiasmo era contagioso e spingeva tutti noi a dare sempre qualcosa in più.

FN: Attualmente è  all’Affrico e vi siete affrontati in semifinale play-off: che partita è stata e com’è andato invece l’ultimo derby allo stadio Gino Bozzi?

FI: La semifinale play-off con la Rondinella è stata una partita molto sentita, intensa, tra due squadre che si rispettano e si conoscono bene. Allo stadio Gino Bozzi, nel derby, si è respirato un clima speciale, di grande sportività ma anche di rivalità sana, come dev’essere tra due realtà storiche del calcio fiorentino. È sempre un’emozione affrontare la Rondinella, perché per me resta una parte importante della mia vita calcistica.

FN: Concludendo, pensa che la Rondinella abbia davvero qualcosa in più rispetto alle altre squadre del girone?

FI: Sì, credo che la Rondinella abbia qualcosa in più,  non solo per la qualità tecnica o per i risultati, ma per il progetto, per la mentalità e per i valori che rappresenta. Tutto quello che è oggi — dal centro sportivo fino alla splendida realtà della prima squadra, prima in classifica a punteggio pieno — è il frutto del duro lavoro e della passione di Lorenzo e di chi ha creduto nel suo sogno. È una società che continua a crescere, mantenendo sempre vivo lo spirito di famiglia che la contraddistingue.

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