La politica propone soluzioni a problemi di cui spesso…

BySimone Margheri

Dicembre 29, 2023

Dopo il governo più populista della storia a guida pentastellata che è riuscito a ridurre con un referendum il numero dei rappresentanti eletti vantandosi di aver ridotto gli sprechi, ma non ha ridotto di un solo posto il numero dei dipendenti di Senato e Camera anzi forse è riuscito ad aumentarli ove possibile, personale e istituzioni da loro più volte segnalato quando erano all’opposizione come ” postofici” e in alcuni casi come in Senato e parlamento appunto con migliaia di ” usceri ” con stipendi mensili che hanno del vergognoso, c’è chi giustamente si scandalizza del numero di dipendenti di palazzo Chigi, che purtroppo non è un eccezione come molte altre istituzioni, che continuiamo ad avere molte migliaia di strapagati dipendenti anche in altri apparati rappresentativi come Parlamento e Senato ( tra i più costosi al mondo), e Regioni e in parte Città Metropolitane ecc. tralasciando le partecipate altra nota dolente per le tasche di noi contribuenti italiani.

Forse o anzi sicuramente ma è quistione solo di tempo, arriverà anche qui un motosega prima o poi come in Argentina, eletto o imposto ma sicuramente arriverà perché la politica italiana continua a vivere al di sopra delle proprie possibilità.
Siamo un Paese sussidiato dalla politica Eu che per punto preso ha rifiutato di ratificare il Mes ( vantandosene oltretutto), un meccanismo di salvaguardia in caso di necessità per prevenire speculazioni internazionali in caso di insostebilita del proprio debito pubblico, che con tutto il rispetto tra i 27 è il più insostenibile semplicemente perché è il terzo in ordine a livello mondiale dopo solo USA e Giappone.
E i nostri politici che fanno?
Non gli passa neanche per l’anticamera del cervello di riadeguare certi sprechi e palesi storture, che fanno vincere in altri Paesi della UE le lezioni con lo slogan ” basta regalare soldi agli italiani”.
No i nostri politici a livello nazionale continuano a fare gli splendidi struzzi consapevoli che molti voti provengono in parte da quei serbatoi di posti pubblici iperburocraticizzati e in taluni casi strapagati in modo imbarazzante.
Invece in altri casi realtà Regionali come in Toscana in questi giorni parandosi dietro i valorosi Camici bianchi, facendo credere che sarebbero solo loro a rimetterci e utilizzandoli strumentalmente come foglia di fico per l’ inefficienze sanitarie, si aumenta l’IRPEF regionale a chi lavora e produce con aumenti che oscilleranno nel 2024 da un minimo di 100 € a un massimo di € 1.100 .
Questi atteggiamenti bipartisan politici a tutti i livelli e di tutte le amministrazioni, dimostrano solo che i politici italiani e la politica italiana a causa di anni di populismi e pseudo nazionalismi alla matriciana non hanno ancora compreso la gravità dello stato delle cose e o fanno finta o proprio non comprendono che il Bel Paese fuori da un Europea e da una moneta forte ( certo non per nostro contributo) sarebbe già oltre il 140% di inflazione argentina e probabilmente già in default parola quest’ ultima scordata come lo spread da oltre 11 anni , ma che terminato il periodo di sospensione pandemica con il reintegro dei parametri di salvaguardia dal 2025 potrebbero tornare di moda già nel 2027 quando le concessioni o intolleranze eu per rientrare da sforamenti di bilancio ( inevitabili per una politica spendacciona) limitati dal 110% che ci esporrebbe per altri anni stringere ulteriormente la cinghia di 30 miliardi annui euro più euro meno.
Guarda caso la tolleranza per sforare concordata in EU recentemente scadrà nel 2027 alle volte si dice il caso.
Comunque una volta di più a me pare chiaro da comunissimo cittadino che i politici non hanno capito che il PIL lo fanno i privati e tassare senza dare è come mungere una mucca senza darle biada.
Purtroppo o per fortuna non a breve sicuramente ma tra un po’ potremmo rivedere un 16 nov. 2011 e un nuovo governo Monti o peggio un Motosega impostoci da una Troika.

“Si ritiene che la politica sia il secondo più antico mestiere del mondo. Sono arrivato a rendermi conto che è fortemente somigliante al primo.”

Ronald Reagan

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