Il presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze, Pietro Dattolo, ha sottolineato l’urgente necessità di una legge nazionale che regoli il percorso delle persone che scelgono il suicidio assistito. Attualmente, l’unico riferimento normativo è rappresentato da una sentenza della Corte Costituzionale, lasciando un vuoto normativo che rende difficile garantire un quadro regolamentare chiaro e uniforme su tutto il territorio italiano.
Il caso recente del giornalista Daniele Pugliese, che ha scelto di ricorrere al suicidio assistito in Svizzera dopo una lunga malattia, ha evidenziato la necessità di una risposta legislativa italiana in merito.
Secondo Dattolo, il Parlamento italiano è in ritardo nell’affrontare questa questione e urge una legislazione nazionale che sia equilibrata e rispetti il diritto all’obiezione di coscienza. È importante evitare soluzioni estreme come quelle adottate in altri Paesi, come l’Olanda, dove il diritto all’eutanasia è stato esteso su basi molto ampie.
Il presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze ha anche commentato le proposte di leggi regionali, come quella esaminata dal Consiglio Regionale del Veneto, sottolineando che, sebbene possano definire tempi certi per il suicidio assistito, non affrontano in modo strutturale il percorso di queste persone. Pertanto, è essenziale una normativa nazionale che garantisca una regolamentazione uniforme e completa su tutto il territorio italiano.
Foto: Fondazione Umberto Veronesi