Intervista a Federico Bussolin: la visione e le proposte del candidato Consigliere Comunale per la Lega a Firenze

Abbiamo intervistato Federico Bussolin, candidato consigliere comunale per la Lega a Firenze. Con una profonda esperienza nel contesto politico fiorentino e un forte impegno nel rappresentare le esigenze dei cittadini, Bussolin condivide con noi la sua motivazione di candidarsi per la Lega, le sue opinioni sulle sfide e le priorità della città di Firenze, nonché le sue proposte per affrontare queste sfide e migliorare la qualità della vita dei cittadini. Senza ulteriori indugi, esploriamo il suo punto di vista e le proposte su come rendere Firenze una città migliore e più viva per tutti i suoi abitanti.

 

FN: Qual è stata la motivazione principale dietro la sua decisione di candidarsi come consigliere comunale per la Lega a Firenze?

FB: A Firenze è sempre esistita una parte della cittadinanza scontenta rispetto a quanto svolto da questa e dalle precedenti amministrazioni di sinistra. La Lega, ieri come oggi, identifica quelle esigenze che i fiorentini vogliono ritrovare nelle istituzioni: incisività sulla sicurezza, buonsenso sulla mobilità, tutela della proprietà privata. Ecco perché è importante fare il Consigliere Comunale per il partito guidato da Matteo Salvini. Dopo tanti anni passati a raccogliere istanze nelle piazze, era arrivato il momento di farci sentire a Palazzo Vecchio.

 

FN: Cosa pensa della situazione dello Stadio Artemio Franchi a Firenze?

FB: Penso che sia stata persa una occasione storica da parte del Comune. Mi riferisco all’investimento che la Società Fiorentina voleva fare sull’impianto. Occasione persa perché non puoi prendere in giro gli investitori privati proponendo, prima la soluzione Mercafir, e poi lavorare a braccetto con Franceschini per rimarcare i vincoli sul Franchi. Commisso si è sentito preso in giro ed ha alzato le mani. Oggi Nardella fa l’errore più grande per la politica: personalizzare una sfida, in questo caso il restyling del Franchi. Noi proponiamo, a questo punto, di individuare un nuovo sito per fare uno stadio moderno e funzionale, altra cosa rispetto ai rattoppi nardelliani.

 

FN: Quali sono le principali sfide che ritiene che Firenze debba affrontare e quali sono le sue proposte per affrontarle?

FB: Il tema della mobilità non è più rinviabile ed emergono le forti contraddizioni tra l’ideologia ambientalista e la necessità di individuare politiche di sostenibilità energetica. La questione turismo si intreccia con la sicurezza, temi sempre più pressanti a livello locale. Da una parte per la mobilità proponiamo di rivedere i progetti attuali della tramvia eliminando i pali di alimentazione e trasformando il percorso affinché sia promiscuo, percorribile anche dalle auto: così riduciamo i disagi e i danni architettonici.

Sul turismo tuteliamo la proprietà privata. Non è ammissibile che un Sindaco decida come e quando gestire una mia proprietà immobiliare. Viceversa, l’offerta turistica deve essere allargata fuori dalle mura storiche: su questo porteremo avanti la nostra proposta degli Uffizi 2, un altro polo museale in un borgo periferico della città. Sarà l’occasione di sviluppare aree come Peretola, per esempio, che non è solo il parcheggio dell’Aeroporto.

Sulla sicurezza deve finire il tempo del muro ideologico destra-sinistra: si abbraccino le innovazioni portate da questo governo, iniziando dal taser per la polizia municipale e con la realizzazione del Centro per i rimpatri. Non meno importante è la sfida riguardante le infrastrutture: ampliamento dell’aeroporto e Tav devono essere portati a termine.

 

FN: Come descriverebbe il suo percorso politico all’interno della Lega e quali sono stati i principali valori che le hanno spinto a rimanere fedele al partito in questi anni?

FB: Un percorso graduale. Ho iniziato da semplice iscritto dando i volantini alle persone e a volte li ho pure realizzati, andando a ritirarli poi in copisteria. Con il coordinamento regionale del movimento giovanile della Lega prima e la Segreteria Provinciale del Partito oggi, non ho mai smesso di imparare e condividere con gli iscritti. Quello che distingue la Lega da tutti gli altri partiti è la comunità stessa dei militanti, una autentica famiglia acquisita. Ma non è l’unico elemento che ha caratterizzato la mia lealtà, credo molto nella sua classe dirigente, dal Segretario Salvini ai singoli dirigenti, persone che come me hanno iniziato dando volantini nelle piazze.

 

FN: Quali sono le sue priorità in termini di politiche locali per migliorare la qualità della vita dei cittadini fiorentini?

FB: In questi anni nel Consiglio Comunale ho capito che la qualità della vita migliora soprattutto coniugando piccoli aspetti a grandi temi. Se da una parte sulla sicurezza è imperativo dare il taser alla municipale, dall’altro lato dobbiamo tornare al lato umano delle cose, riproponendo il vigile di quartiere. Allo stesso modo, sicurezza fa rima con decoro: realtà come il Parco delle Cascine devono essere recintate come nei famosi parchi inglesi o al Central Park: non è pensabile lasciarlo in balia di spacciatori e senza tetto.

Oltre alle sfide, connesse con le priorità, elencate prima, non dobbiamo dimenticare due temi importanti: da un lato rivedere il regime di raccolta differenziata, perché ci sono quartieri sottoposti alla raccolta porta a porta e invece dovremmo garantire a tutti le isole ecologiche e, dall’altro, il nostro sistema di gestione delle case popolari deve essere implementato. Non è possibile avere tremila persone in lista di attesa e, al tempo stesso, poco meno di mille alloggi ancora da ristrutturare: sulla casa non si scherza.

 

FN: Come intenderebbe utilizzare le informazioni e i feedback raccolti durante la campagna elettorale per coinvolgere attivamente i cittadini nelle sue azioni e decisioni all’interno del consiglio comunale garantendo una rappresentanza efficace?

FB: Per me, fare il Consigliere Comunale ha senso se si rimane in contatto con le persone. Manterrei attivi i tavoli tematici che compongono i singoli temi con chi si è aggregato durante questo percorso, così da portare istanze aggiornate anche da maggioranza eventuale di questa città, dove decideranno gli elettori.

 

FN: Quali sono le sue proposte per stimolare lo sviluppo economico e sociale a Firenze?

FB: Il primo impegno è quello di riportare Firenze ad essere vissuta dai fiorentini. La vetrina che vediamo oggi, appannaggio dei soli turisti, a fronte di un azzeramento delle politiche sociali in centro storico, fanno scappare i fiorentini. Le nostre strade mantengono negozi aperti e attività in crescita quando sono connesse e facilmente raggiungibili: iniziamo riproponendo la strategia dei parcheggi interrati, con Porta Romana, San Frediano e Piazza del Carmine. Le persone si spostano in auto, volenti o nolenti e, chiuderle in casa, non porta sviluppo economico.

 

FN: Qual è il suo piano per promuovere la trasparenza e l’efficienza nell’amministrazione comunale?

FB: Complici le normative nazionali, il Comune sta già facendo molto per garantire trasparenza nella pubblica amministrazione. In termini di efficienza, però, ancora non ci siamo, ma la prossima sfida riguarda soprattutto l’utilizzo dell’intelligenza artificiale: il nostro compito è avvicinare sempre di più il cittadino al servizio pubblico e questo è uno strumento che può semplificarci molto la vita.

 

FN: Come immagina Firenze tra cinque anni sotto la guida del nuovo consiglio comunale se dovesse vincere il candidato Sindaco Schmidt?

FB. L’ex Direttore degli Uffizi Schmidt dimostra di essere una persona che sa “mettere a posto le cose”. Mi immagino una città capace di valorizzare appieno la sua offerta artistica. Allo stesso modo immagino Firenze più sicura. Negli Uffizi è già stato utilizzato un approccio concreto. Parimenti, vedo una città senza questo traffico esasperante: le scelte ambientali devono avere buonsenso, qua invece si criminalizza a prescindere chi possiede un veicolo, creando cantieri senza un minimo di programmazione. Mettere a posto le cose sarà il primo vero compito da svolgere per i prossimi cinque anni.

 

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