Ascanio Celestini in “Rumba” sabato 18 novembre ore 21 e domenica 19 novembre ore 16.45 al Teatro Puccini di Firenze

ByCamilla Mencarelli

Novembre 15, 2023

Sabato 18 novembre ore 21.00 e Domenica 19 novembre ore 16.45, Fabbrica, Fondazione Musica Per Roma, Teatro Carcano presentano ASCANIO CELESTINI in RUMBA.

L’asino e il bue del presepe di San Francesco nel parcheggio del supermercato di Ascanio Celestini, musica e voce Gianluca Casadei, voce Agata Celestini, immagini dipinte Franco Biagioni, suono Andrea Pesce, luci Filip Marocchi, organizzazione Sara Severoni
commissionato dal Comitato Nazionale Greccio 2023. In occasione dell’ottavo centenario del presepe di Francesco a Greccio, 1223 – 2023. Distribuzione Mismaonda, contributi allo Spettacolo dal Vivo per l'annualità 2023 della Regione Lazio sostegno del Ministero della Cultura, tramite la Direzione Generale Spettacolo, per Progetto Speciale Teatro.

Francesco si chiama Giovanni.
Nasce da una madre francese quando il padre sta in Francia a vendere stoffe pregiate.
Così lo chiamano “francesco”, insomma un figlio francese che si legge tanti libri della
letteratura cavalleresca.
Diventa cavaliere o vorrebbe diventarlo, va in guerra, ma finisce in galera.
Quando esce dal carcere deve ricostruire le case dei nobili che il popolo ha cacciato da
Assisi e impara a fare il muratore. Così diventa il santo che impara a ricostruire la Chiesa
di Dio in terra.
Ma perché Francesco ci affascina ancora dopo otto secoli? E dove lo troveremmo oggi?
Tra i barboni che chiedono l’elemosina nel parcheggio di un supermercato?
Tra i facchini africani che spostano pacchi in qualche grande magazzino della logistica?
“Quante sono le stelle nel cielo? Così tante che non si possono contare. Quante sono le
stelle nel cielo? Comincia a contarle. Una, due, tre. Arrivi a cento, centocinquanta. Poi
perdi il conto. Non si possono contare perché sono tante e stanno tutte sparpagliate”.

1. I PERSONAGGI

Il personaggio-narratore dello spettacolo entra in scena pronunciando queste parole.
Cosa sono le stelle per lui? Sono la scienza e la conoscenza dell’universo? La fede?
La fascinazione per la natura? O l’intuizione di un giullare, così si definiva Francesco, che
ha cantato tutte le creature dal sole all’acqua, dalla cicala alla sorella morte corporale?
Ma dov'è che cerca i suoi personaggi? Guarda in basso, nel parcheggio davanti alla
finestra della sua casa popolare. I personaggi sono tanti e condividono lo stesso asfalto, la
stessa condizione umana. Giobbe, magazziniere analfabeta che ha organizzato il
magazzino senza nemmeno una parola scritta. La Signora delle Slot, rumena arrivata in
Italia come prostituta che s’è ricomprata la propria libertà. Lo zingaro che ha cominciato a
fumare a otto anni e sta ancora lì che fuma, accanto alla fontanella, davanti al bar.
Nella bellissima pagina del “Sacro patto con Madonna Povertà”, alla richiesta della bella
dama di avere un coltello per il pranzo i frati rispondono: «Non abbiamo il fabbro che ci
faccia spade».
Perché Francesco non sceglie di essere soltanto povero, ma servo dei poveri sapendo
che i poveri non cercano servi, ma fratelli. Frati insomma.
E poi perché Francesco nasce, vive e muore in un tempo di guerre sante che non
finiscono mai. I preti chiedevano l’obolo per la guerra alla fine della messa. Invece
Francesco se ne va in Terra Santa a parlare coi crociati che non lo ascoltano. Poi parla coi
musulmani. Lo ascoltano un po’ di più. Stupiti di un cristiano che arriva senza armi e
cavallo, senza nemmeno le scarpe. E quando Francesco tornerà nella sua terra scriverà
nella regola per i suoi frati che bisogna servire tutte le creature.
Anche i musulmani. Chiederà a un frate che canti ogni sera dalla torre campanaria come
ha imparato dai muezzin.
Quante sono le stelle nel cielo? Così tante che non si possono contare.
E poi ci sono quelle che non riesci a vedere. Quelle non le puoi contare.
Per quelle ci vuole il cannocchiale.
Allora le stelle nel cielo sono ancora di più. Così tante che non si possono contare e
neanche vedere tutte quante.

2. GRECCIO

Nella notte di Natale del 1223 Francesco ha fatto in quel piccolo paese il suo primo
presepe. Un bue, un asino e una mangiatoia. Niente altro. Serviva mostrare che Gesù era
nato povero. In un paese povero, un posto di poveri.
Celestini sta incontrando gli abitanti di Greccio e delle sue frazioni, per raccogliere storie di
vita. Un po’ registra e trascrive, un po’ tiene un diario. Perché?
Perché dalla trascrizione delle interviste e dalla memoria possiamo trovare una qualità che
serve a scrivere un testo che abbia il calore della biografia.

Biglietti:
I settore € 22,00
II settore € 18,00
(esclusi diritti di prevendita)
INFORMAZIONI: 055.362067 – 055.210804

Teatro Puccini
Via delle Cascine 41
50144 Firenze
www.teatropuccini.it – info@teatropuccini.it – www.facebook.com/teatro.puccini

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